giovedì 25 ottobre 2012

IN LIBANO LA PAURA DI UN CONFLITTO SETTARIO, PER MOSCA SIRIA AL CENTRO DI GIOCHI GEOPOLITICI




I riflettori restano puntati sulla Siria, ma gli occhi si sono voltati verso il vicino Libano. Dopo gli incidenti di domenica seguiti ai funerali di Wissam al-Hassan – il capo di uno dei servizi informativi ucciso venerdì in un attentato a Beirut – anche ieri per le strade della capitale l’esercito si è confrontato con gruppi di uomini armati vicini all’opposizione. Ci sono state vittime nella capitale e altre vittime a Tripoli dove il confronto tra filo-siriani e anti-siriani (in riferimento al regime di Bashar al-Assad) è ripreso causando altre vittime.
Al di là del numero dei morti, quel che preoccupa osservatori e analisti è che la spirale di violenza che da oltre un anno e mezzo attraversa la Siria possa sconfinare in maniera decisa anche in Libano, da sempre molto sensibile a quanto avviene a Damasco.

La scena politica resta in fibrillazione, ma il governo di Najib Miqati pare riuscire a tenere. Mentre è l’esercito a dettare i tempi della risposta sul campo con interventi decisi a spezzare sul nascere violenze settarie che potrebbero far nuovamente precipitare il Libano negli anni bui della guerra civile.
Sul fronte internazionale, in attesa dell’esito delle elezioni negli Stati Uniti da alcuni considerate decisive per le sorti del conflitto in Siria, è stato il ministro degli Esteri russo Sergei, Lavrov a tornare a parlare di Siria accusando i paesi occidentali di voler ridisegnare la mappa del Medio Oriente. “Sembra che ogni volta che si facciano progressi qualcuno cerchi deliberatamente di evitare che la situazione diventi più calma e alimenti invece i massacri e il confitto civile” ha detto Lavrov in una intervista a Rossiiskaya Gazeta. Per Lavrov Assad continua a essere sostenuto da almeno un terzo della popolazione e costituisce una garanzia per le minoranze, in particolare per i cristiani: “Il conflitto in Siria – conclude – è parte di una rimappatura geopolitica del Medio oriente con i vari giocatori che tentano di salvaguardare i rispettivi interessi”.

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